Mitsubishi Space Star, la piccola si sente grande
Nuove linee, ottima abitabilità posteriore e optional che la rendono unica per essere un'utilitaria.
La Mitsubishi Space Star in azione
Tre anni dopo il debutto europeo – e con oltre 330.000 unità vendute in tutto il mondo da marzo 2012 a ottobre 2015 – la Mitsubishi Space Star si rinnova, vuol sembrare più grande e aggressiva. E ci riesce. Il restyling della piccola della Casa giapponese sbarca sul mercato dopo essere passata da un restyling che, se lascia intatta la parte meccanica (non cambiano i motori, 1.0 3 cilindri da 71 Cv e un 1.2 da 80, disponibili con doppia alimentazione benzina e Gpl), non si risparmia nel bodywork della vettura.
Come cambia
I progettisti sono riusciti a mantenere la generale compattezza di una citycar di ingresso al segmento B, apportando solo un piccolo incremento di 85 mm alla lunghezza, che passa ora a 3795 mm, e ottimizzando il flusso d’aria sull’anteriore e in coda. Senza prendere scorciatoie per risparmiare sui costi di stampaggio, hanno ridisegnato l’intero frontale dell’auto.
L’interno della Mitsubishi Space Star
Lo sbalzo anteriore è di 745 mm, aumentato di 1,5 cm per non compromettere lo stretto raggio di sterzata (4,6 m). Tra le novità estetiche di Space Star sul frontale ci sono le due evidenti nervature sul cofano, la griglia superiore (più ampia, con sfondo reticolato e un’elegante cornice cromata), i fari (nuove unità HiD bi-xeno con luci di posizione a LED) e il paraurti (con griglia inferiore maggiorata e finitura cromata “a doppio diapason” sull’intera larghezza).
Un intervento che la rende più aggressiva, somigliante a una piccola vettura da tuning, che mette così in evidenza le sue origini nipponiche.
Come va
Agile e scattante nel traffico, la Space Star è stata maggiormente rifinita anche negli interni. Sebbene non stupisca per l’eccellenza delle finiture (siamo sempre al cospetto di una piccola vettura dove, per mantenere bassi i costi, non si può offrire il top alla clientela), la Space Star si conferma funzionale e si scopre diversa dalle rivali per l’abitabilità di bordo davvero rimarchevole. Tirando indietro i sedili anteriori, il divano posteriore offre sufficiente abitabilità anche a passeggeri alti un metro e 80. Molto ridotto purtroppo il bagagliaio, mentre non ci convince molto la linea della parte posteriore della vettura, a nostro avviso più morbida e meno affilata rispetto all’anteriore.
Dotazioni
A bordo non mancano alzacristalli elettrici, specchietti a regolazione elettrica, radio digitale (anche se tra gli optional è disponibile un navigatore GPS multifunzione con Smartphone Link che in futuro sarà proposto anche su altri modelli della gamma, a 1.190 euro) e tutte le dotazioni di sicurezza ormai diventate una scontata costante per tutte le citycar, dagli airbag all’Abs.
La motorizzazione 1.2 offre anche la possibilità di un cambio automatico a variazione continua (1.300 euro).
La nuova Space Star sarà in vendita a partire da 12.490 euro chiavi in mano e 5 anni di garanzia.
Ma fino alla fine di giugno Mitsubishi la lancia con un finanziamento molto competitivo (comprensivo di sconto sulla vettura, 4 anni di copertura assicurativa e servizi accessori) a partire da 250 euro al mese.
Fonte: http://www.gazzetta.it
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